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Perforazione direzionata HDD, macchina operatrice sulla sezione del muro d’attacco.

Carotaggio sul perimetro: parte superiore immersa in matrice cementizia (jet-grouting).

Scavo con catenaria; si evidenzia l’intasamento delle discontinuità ottenuto dalla precedente fase di iniezione dell’ammasso.

Capping: operatività nella fase finale.

Esecuzione della fase di iniezione sullo schermo verticale.

Schermo verticale: scavo con catenaria, preparatorio alla messa in opera del diaframma plastico (sezione sommitale, 4 m).

Alcuni momenti degli scavi.

Alcuni momenti degli scavi.

Scarico dei rifiuti “omogenei” (granulometricamente e/o merceologicamente) nelle celle di stocaggio/caratterizzazione.

Stato iniziale pre-cantiere (vista del lato Est e della rampa di accesso, costituita da rifiuti).

Massi contenenti zolfo incendiatisi durante l’escavazione.

Ultimazione dello smontaggio della rampa e recupero finale dell’escavatore da 23 t.

Ultimazione dello smontaggio della rampa e recupero finale dell’escavatore da 23 t.

Stato finale dell’ex discarica nel giorno del collaudo finale (8 novembre 2010).

azioni

Per quanto riguarda la discarica di Pariti Liquami, al fine di rimuovere un volume di rifiuti pari a circa 35.500 m3, si è provveduto ad utilizzare la tecnica denominata di landfill-mining. Tale tecnica ha previsto lo scavo e la cernita selettiva di tutti i materiali non naturali presenti, la caratterizzazione chimica dei rifiuti rimossi e il conferimento degli stessi presso idonei impianti esterni di smaltimento e/o recupero.

Obiettivo primario della bonifica è stata la rimozione di ogni fonte di inquinamento ottimizzando, al contempo, le misure di sicurezza che servivano ad impedire ogni diffusione dei contaminanti nelle falde acquifere e nell'atmosfera.

In questa direzione, l'asportazione e la caratterizzazione di tutti i rifiuti abbancati nell'area è avvenuta secondo cumuli omogenei chiaramente ed univocamente identificati e caratterizzati in modo da poter assegnare a ciascuno di essi il più corretto Codice CER.

Per quanto riguarda le discariche Pariti RSU e Conte di Troia, per ovviare a tempi di realizzazione lunghi, costi elevati e problematiche di carattere ambientale insormontabili, si è proceduto all'individuazione di una metodologia d'intervento capace di raggiungere l'obiettivo dell'impermeabilizzazione dei siti, in tempi ridotti e con un notevole abbattimento dei costi di realizzazione.

Non essendo tecnicamente realizzabile uno schermo impermeabile con sostituzione dei materiali, si è scelto di intervenire con un trattamento impermeabilizzante di una fascia dell'ammasso roccioso sottostante i rifiuti, mediante iniezioni di miscele cementizie e silicatiche in grado di saturare le fessure, le discontinuità e i vuoti che ne determinavano la permeabilità.

È stata messa a punto una soluzione innovativa, ispirata alla HDD (Horizontal Directional Drilling), largamente utilizzata nel settore petrolifero e nel settore della posa di servizi per attraversamenti urbani ("No DigTechnology"). Opportunamente modificate ed integrate, le perforazioni HDD sono state progettate per essere lanciate da uno dei lati della discarica, ed al di sotto della stessa in modo da sottoattraversarla completamente intersecando, nel contempo, i due lati dello schermo perimetrale verticale.

All'interno dei fori sono state posate canne valvolate di acciaio per l'esecuzione di iniezioni cementizie e silicatiche.

Analoga soluzione è stata adottata anche per la realizzazione del contenimento perimetrale.

La soluzione individuata si distingue perché innovativa, economica e assolutamente non impattante dal punto di vista ambientale dato che il rifiuto non viene mai interessato dalle attività; risulta pertanto applicabile a tutte le discariche che presentano problematiche simili a quelle di Manfredonia.